Il sindaco Ciriani chieda scusa alla città per le sue bugie e non trascuri ulteriormente la sanità.
Durante la scorsa campagna elettorale il primo cittadino aveva promesso di ridursi l’indennità, privatizzare il servizio di gestione dei rifiuti e fare la sentinella dell’ospedale.
Parte del suo stipendio, invece, non è stata devoluta ad un fondo di solidarietà, Gea si è vista confermare l’affidamento e la carenza di organico pesa sul livello del servizio erogato agli utenti dall’ASFO.
Che, a causa della carenza di personale, l’utilizzo delle sale operatorie del Santa Maria degli Angeli sia stato drasticamente ridotto a un terzo delle sue potenzialità contrasta con la necessità di recuperare gli interventi arretrati e determina un ulteriore allungamento delle liste di attesa che per patologie debilitanti come la calcolosi renale e la ipertrofia prostatica superano i 120 pazienti.
Di fronte a questo quadro preoccupante è davvero sconcertante che, nel maldestro tentativo di sviare l’attenzione dal suo colpevole silenzio sugli aggravati problemi che caratterizzano la sanità pordenonese, il sindaco Ciriani continui a parlare solo di muri e di strade polemizzando con la giunta regionale di centrosinistra riuscita dopo anni di parole a sbloccare i lavori di costruzione del nuovo ospedale senza ricorrere alla costosa finanza di progetto.
Quanto alla dotazione tecnologica, poiché al fine di acquistare la migliore disponibile le gare devono essere bandite allorquando i lavori edili sono prossimi alla conclusione, non aveva alcun senso stanziare anticipatamente fondi che sarebbero rimasti congelati per anni.
Ben venga che ora siano stati assegnati i 50 milioni di euro necessari a dotare il nosocomio di arredi ed attrezzature.
Questo merito, però, non giustifica le decisioni che hanno penalizzato la gestione corrente della sanità pordenonese danneggiata dalla mancata sostituzione dei primari, dal taglio lineare alla spesa per il personale e dal commissariamento dell’ASFO che lo scorso anno per la prima volta ha chiuso in perdita mettendo a rischio i premi erogati ai dipendenti.
Per mantenere alta l’attenzione sul tema, chiederemo un incontro con quella consulta comunale sulla sanità che finora non ha fatto sentire la sua voce in modo tale da spingere il sindaco a battere un colpo.
Pordenone 17 giugno 2020, Nicola Conficoni – capogruppo PD in consiglio comunale