Se il mese di febbraio era stato turbolento per l’Italia, quello di marzo lo è stato per il Pd. Come un fulmine a ciel sereno sono arrivate, infatti, le dimissioni del segretario nazionale Nicola Zingaretti, eletto al congresso del 2019 con quasi il 70% dei consensi.
Le motivazioni alla base della decisione hanno fatto il giro del web, anche per i toni insolitamente duri utilizzati dall’ex segretario.
A fronte di un momento di iniziale sbandamento, tuttavia, l’Assemblea nazionale ha risposto indicando una figura di assoluto calibro: quella di Enrico Letta.
L’ex premier ha accettato di rimettersi in gioco, abbandonando la vita parigina di professore universitario e decidendo di tornare nell’agone politico con un ruolo da assoluto protagonista.
Nonostante le due settimane dall’assunzione dell’incarico, il bilancio è per ora positivo. Il Pd sta ritrovando centralità, sia nel Paese – certificata dall’inversione di tendenza dei sondaggi-, sia nel Governo, vista le ultime scelte in materia sanitaria (continua la linea del rigore) e fiscale (riaffermata l’importanza della progressività e limitato il più possibile il condono).
Quanto all’annosa questione di genere, anche qui Letta ha battuto un colpo, determinando una svolta importante: i gruppi parlamentari di Camera e Senato saranno per la prima volta guidati da due donne, Debora Serracchiani a Montecitorio e Simona Malpezzi a Palazzo Madama.
Importante anche la riorganizzazione della segreteria con l’individuazione di due vicesegretari: Irene Tinagli (che avrà anche le funzioni di vicaria) e Giuseppe Provenzano. Si tratta di due profili di assoluto valore e in grado di garantire rappresentanza alle varie anime presenti nel partito.
Siamo, tuttavia, solamente alle battute iniziali di una maratona che si concluderà con le elezioni del 2023. Va ricostruita una coalizione larga che abbia nel Pd il suo perno, va consolidato senza subalternità il rapporto con il Movimento5 Stelle di Conte e bisogna continuare a battersi nel governo per far avanzare le istanze di centrosinistra.