Ci abbiamo messo più di 2.500 circoli. Ci abbiamo messo decine di migliaia di iscritti e di militanti. Ma soprattutto, per realizzare “Solidarietà in circolo”, ci abbiamo messo cuore, tempo, impegno e passione.
Lo abbiamo fatto partendo da una consapevolezza: che ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno. A maggior ragione oggi, con una pandemia che ci divide socialmente prima ancora che fisicamente. A maggior ragione oggi, con la rabbia che sale, abbiamo ritenuto indispensabile esserci, fare la nostra parte, anche a costo di ricevere critiche da cittadini delusi o amareggiati. Perché un partito ha il dovere di metterci la faccia, anche quando le cose non vanno bene come si vorrebbe.
Per due settimane, i nostri militanti, iscritti e dirigenti locali hanno raccolto beni di prima necessità da destinare alle famiglie e alle persone più in difficoltà. Generi alimentari soprattutto, ma anche giocattoli e regali per i più piccoli, nella speranza di rendere un po’ più felice anche il loro Natale.
In totale, sono state 125 le tonnellate di beni raccolti. Raccolti in tutta Italia, dalle grandi città fino ai piccoli comuni, per non lasciare indietro nessuno. E donati ad associazioni aderenti ad Anpas e protezione civile, parrocchie, Caritas, empori solidali, Comuni, e direttamente a famiglie bisognose sul territorio.
Fare politica non può ridursi all’esercizio del potere ma significa anche riscoprire la propria funzione sociale. A servizio della comunità e dalla parte delle persone più fragili.
Non sappiamo quante persone beneficeranno dei beni di prima necessità, dei giochi e dei regali. Sappiamo, però, che impegnarsi per migliorare la vita anche di una sola persona ha sempre senso. Ed è la cosa più bella per chi fa politica. Bella, proprio come la solidarietà.