Ci stupisce e ci amareggia l’uscita di qualche giorno fa del sindaco Ciriani in cui ridicolizza i 400 milioni stanziati dal Governo per far fronte all’emergenza Coronavirus.
Grazie alla tempestiva iniziativa dell’esecutivo, infatti, il Comune di Pordenone avrà a disposizione 272.000 euro (e non 150.000 come erroneamente indicato da Ciriani) per gli aiuti alimentari alle persone in difficoltà economica.
Questo primo intervento non esaurisce certo le necessità che la drammatica emergenza comporta ma incrementa le risorse già stanziate dal municipio per sostenere gli attuali utenti dei servizi sociali mettendolo nelle condizioni di soddisfare nuove richieste. Al fine di farle emergere è bene che il Comune avvii una ricognizione coinvolgendo le associazioni di volontariato attive sul territorio.
Si tratta, come detto, di un intervento immediato che va a tamponare una situazione di estrema difficoltà in cui versano circa 250 nostri concittadini.
La somma stanziata per Pordenone, definita impropriamente “briciole” da Ciriani, non è affatto tale: dividendo i 272.000 euro per le 250 persone in stato di necessità, si ha un importo di 1088 euro a persona. Soldi immediatamente utilizzabili per acquisti di generi alimentari e beni di prima necessità, utili a far fronte a questo momento drammatico per molti concittadini.
Se però il Sindaco ritiene che i soldi destinati dal Governo sia insufficienti, si adoperi assieme alla Giunta per trovare modalità alternative utili a rimpinguare le risorse già stanziate.
Lascia perplessi, infine, la polemica contro lo “scaricabarile” del Governo ai danni dei Comuni, sollevata da Ciriani sia nel metodo che nel merito.
Nel metodo, infatti, il Presidente del Consiglio Conte ha concordato il modus operandi con l’ANCI senza imporre alcunché.
Nel merito, noi la pensiamo in maniera diametralmente opposta: chi meglio degli enti locali e dei Comuni, che hanno il polso della situazione tramite i servizi sociali, conosce le sacche di povertà e le situazioni di disagio presenti nei singoli territori?
Come Partito democratico invitiamo pertanto il primo cittadino a evitare polemiche strumentali, scomposte e fuori luogo e a fare squadra mantenendo un tono istituzionale e sobrio, vista la gravità della situazione in cui siamo tutti coinvolti.